Il botton d'oro (Trollius europaeus) è una pianta erbacea perenne. Come tutte le Ranunculaceae contiene principi attivi velenosi (alcaloidi) che però si distruggono con l'essiccamento. Ingerito fresco può causare vomito, diarrea e dolori addominali e per questo motivo anche gli animali al pascolo lo riconoscono e lo evitano.
Il nome del genere Trollius datogli da Linneo è la latinizzazione del nome comune trollblume - fiore globoso, assegnatogli dal botanico svizzero Corad Gessner agli inizi del 1500.
Nelle aree protette delle Alpi Cozie la raccolta del botton d'oro è vietata in riferimento alla L.r. 19/2009 sulla “Tutela delle aree naturali e della biodiversità” e ai regolamenti di fruizione specifici dei parchi. In provincia di Torino, nelle ZSC al di fuori dei parchi e riserve e nei territori extra Rete Natura 2000, non essendo specie a tutela assoluta in base alla L.r. 38/1982, se ne possono raccogliere 5 esemplari a persona, senza l'estirpazione degli organi sotterranei. Foto Simona Molino
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